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L'esperienza vissuta a Cortenova induce riflessioni

LA NATURA VA CERTAMENTE AMATA,
MA ANCHE TEMUTA E RISPETTATA


Quando si legge una notizia sul giornale, quando si guardano delle fotografie di situazioni drammatiche tutto sembra più lontano, strano, irreale, impossibile che possa succedere, soprattutto proprio a te.
Quindi anche questo articolo, queste foto non riusciranno a rendere l’effetto che abbiamo avuto noi quando siamo giunti alla frazione Bindo e ci siamo trovati di fronte questa massa di terra che vista da lontano appare innocua, ma quando avvicini ti si mostra in tutta la sua drammaticità.



Forse la fotografia di quello che rimane dell’azienda di produzione di profilati di allumino (vedi sopra) può una idea della furia della frana, della sua capacità di distruzione, ma ancora più impressionante è quello che non si vede: là dove c’erano case, industrie, ora c’è una massa informe di terriccio.Veramente difficile rendere l’idea con delle fotografie.

Eravamo all’entrata della zona evacuata per pericolo di altre frane, quando viene una persona anziana ma in forma (scopriamo dopo che ha 80 anni) e ci racconta con voce rotta dalla commozione che là sotto quella massa informe c’è la sua casa, costruita con sacrifici nel ‘69. Dopo 33 anni non ne rimane più nulla, solo il ricordo.
Questo è solo un esempio, se ne potrebbero raccontare molti altri, come di quella villa che immaginiamo bellissima da quello che resta dal giardino, lasciato perfettamente intatto. Ma della villa non c’è più traccia.

Ma come è potuta capitare una calamità così grave?
Non siamo geologi, ma ci raccontano che già anni fa c’era stata una frana simile. Ci spiegano che lì il versante è piuttosto ripido, che terreno non ha consistenza (solo terra) e da quella montagna sgorga tanta acqua.
A tutto questo va sommata l’acqua venuta in quei giorni: quasi 2 metri in una  settimana (solitamente è il quantitativo che in pianura viene giù in un anno).

Ma anche questa è natura. Quella stessa natura che tutti amiamo, ma che ogni tanto forse inspiegabilmente sembra trasformarsi e cambiare mostrando un lato di pericolosità inaspettato.
Ma se andiamo a vedere, ci accorgiamo che forse non è così inaspettato, che  fenomeni come questo succedono molto più spesso di quello siamo portati a credere.Sicuramente abbiamo la memoria corta, se i fatti in questione non ci toccano da vicino.

Allora dobbiamo dire che la natura va sicuramente amata per tutto quello che è in grado di offrici, ma che va anche temuta e rispettata per quella grande forza dirompente che è in grado di manifestare.
La natura segue il suo corso, l’uomo deve molto umilmente cercare di capirlo e di assecondarlo. Cercare di imbrigliare la natura è possibile solo per breve periodo.

L’uomo deve imparare a convivere con questi fenomeni, che non possono essere costantemente ignorati, per poi gridare al disastro quando qualcosa di grave accade.
Dobbiamo essere preparati. Vanno individuate e tenute sotto controllo le zone a rischio, per potersi proteggere individuando per tempo tutti quei segni premonitori che la natura stessa ci manda.


Il resoconto dell'intevento
Le foto delle frane
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